Questo bellissimo libro L'ultimo barile, è stato scritto da Daniele Zanon, sceneggiatore e regista che vive in provincia di Padova, autore di numerosi altri romanzi e saggi, pubblicati tutti dalla casa editrice Infinito Edizioni.
Si tratta di romanzo distopico, racconta una storia che fin dalle prime pagine appare molto intensa, sovrastata da una atmosfera cupa, irrespirabile e molto violenta. Una storia di guerra.
Ho vissuto in mezzo all'odio, come un'aquila nel vento. Un pò alla volta ho imparato a librarmi. Mi affido all'istinto per raggiungere luoghi , dentro di me, altrimenti inaccessibili.
cit.pag.31
La narrazione è composta da brevi brevissimi capitoli, con una scrittura fatta di frasi altrettanto brevi e coincise, molto forti, che danno al romanzo un aspetto di grande impatto sul lettore. Ed è così che deve essere, perché il messaggio che vuole proporre è proprio quello di un futuro dell'uomo molto nero, instabile e privo delle più elementari libertà civili.
Dunque una sorta di monito a valutare profondamente le azioni e le scelte di oggi, per non abbandonare mai il proprio senso critico e nemmeno la capacità di ascoltare le ragioni degli altri o di vedere la realtà sotto vari punti di vista.
Ambientato nei pressi di Roma in un futuro non molto lontano, si svolge perlopiù in un bunker celato sotto un cimitero, dove è nascosto l'ultimo barile di petrolio esistente, che scopriremo nascondere una realtà molto diversa da quella presentata inizialmente. In questo gioco di verità e false verità in cui l'autore è veramente maestro, troveremo colpi di scena inaspettati e incredibili.
Dato che si svolge nel futuro, lo scrittore ha immaginato la presenza di enormi robot meglio chiamati uomini di latta, insieme ad armi ad alta tecnologia, droni, veleni e tossine chimiche, altre armi molto particolari e molto letali.
L'ora dei droni è arrivata.
Mi metto le cuffie senza infilare gli occhi nel visore. Non occorre guardare. Si sentono. Emettono un sibilo lento si zanzara, umido e spaventoso come la lingua di un serpente che saggia l'aria. In mezzo a quel fischio si sente scendere una pioggia leggera.
Il veleno sputato dai droni è una tossina sintetizzata in laboratorio che al mattino non lascia traccia. Miete vittime col buio, e incatenata al buio resta anche la verità
cit.pag.43
Una introduzione iniziale e una nota finale dello stesso autore, servono a meglio inquadrare i motivi che lo hanno spinto a scrivere questo romanzo e anche a scegliere un finale decisamente molto molto cruento. Sono entrambe da leggere, anche per meglio riflettere sugli altri spunti narrativi che il libro propone.
Ringrazio moltissimo la casa editrice Infinito Edizioni per avermi inviato in omaggio questo libro.
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