giovedì 5 luglio 2018

Grande madre acqua di Zivko Cingo




Scritto in prima persona da un io narrante angosciato, sofferente e colmo di dolore, questo libro ha una grande bellezza espressiva e una narrazione potentissima.
La sua drammaticità traspare soprattutto dall'intercalare continuo e pressoché presente in ogni pagina, di una sorta di imprecazione rivolta al mondo, alla vita e al destino, oltre che a sé stessi.
Questo pathos sotteso, caratterizza e profuma tutto il romanzo in un modo unico, come se si trattasse di un impronta indelebile che lo rende veramente speciale.

La storia è ambientata nella Yugoslavia alla fine degli anni quaranta del novecento, nell'atmosfera buia di un orfanotrofio ricavato da una struttura usata un tempo come manicomio. Qui sono raccolti molti bambini, da crescere in un'ottica educativa lontana anni luce da qualsiasi criterio di serenità e amore.
Con un sottofondo così cupo, solo l'amicizia tra il protagonista e un altro piccolo disperato sognatore, sarà la chiave per ascoltare il richiamo della grande madre acqua, unica via di fuga e grande sogno di tutti i poveri bambini.

Un libro veramente bello, con un finale che giunge al cuore del lettore assolutamente inaspettato ed è in tutto e per tutto un finale geniale e struggente allo stesso tempo.

....................................................................

Ringrazio l'editore Casasirio per avermi inviato questo romanzo , permettendomi di conoscere un grande autore e la sua storia.

Segui il mio nuovo account su Instagram che si chiama @librisulcomodino

Baci per tutte !!


Nessun commento:

Posta un commento